Il Museo Civico Archeologico di Bologna è fortemente consigliato agli amanti della storia come a tutti coloro che desiderano conoscere più a fondo le radici e le origini della nostra terra.
La nostra bellissima penisola mette a disposizione innumerevoli città e borghi in cui respirare a pieni polmoni storia e cultura. L’Italia è un pozzo senza fondo in cui attingere luoghi che soddisfino tutte le aspettative di milioni di turisti provenienti da tutto il mondo.
Di certo, il capoluogo Emiliano è tra quelle città che non tradisce nessuna aspettativa, soprattutto per quanto riguarda la cultura.
Il Museo civico archeologico in Breve
Il museo civico archeologico di Bologna, considerato tra i più importanti musei della città, raccoglie testimonianze archeologiche italiane ed è altamente rappresentativo della storia locale. Ciò perché colleziona reperti storici che vanno dall’antica Preistoria fino all’epoca romana.
Il museo organizza visite guidate e laboratori per alunni di scuole.
La durata media della visita è di circa 1 ora e mezza ed è consigliata (non più obbligatoria) l’uso della mascherina FFP2.
Per poter godere al massimo della visita al museo, è possibile scaricare dal suo sito un pieghevole in pdf che descrive le collezioni, l’elenco delle principali opere, una piantina dei vari piani e numerose foto.
Dove si trova?
Il Museo civico archeologico di Bologna è sito in Via dell’Archiginnasio 2 all’interno dell’antico Palazzo Galvani.
Orari e Costi
Il Museo è aperto per le visite il lunedì e il mercoledì dalle 9.00-14.00, il giovedì dalle 15.00-19.00 e dal venerdì alla domenica (festivi compresi) dalle 10.00-19.00.
La giornata di chiusura settimanale è il martedì a meno che non sia festivo. Le altre giornate di chiusura per festività nazionali sono il 1° maggio e 25 dicembre.
Il costo d’ingresso è di 6 euro per gli adulti, 3 euro per visitatori che rientrano in speciali categorie e 2 euro per coloro che hanno età tra i 18-25 anni.
L’ingresso è gratuito ogni prima domenica del mese tra ottobre-marzo, le ultime 2 ore del giovedì tra aprile-settembre e per i possessori della Card Cultura.
La biglietteria chiude 1 ora prima dell’orario di chiusura, comunque è anche possibile prenotare e acquistarlo on-line.
Le collezioni
Sono davvero numerose le collezioni che raccolgono reperti suddivisi secondo la loro epoca di appartenenza.

1.Sezione Preistorica
Questa collezione cataloga materiali preistorici risalenti alle Età dal Paleolitico inferiore a quella del Bronzo finale, da circa 700.000 anni fa al X sec a.C.
Per gli amanti di questo periodo storico, è possibile ammirare strumenti come punte, bifacciali e raschiatoi in selce e ftanite. I manufatti esposti più numerosi testimoniano l’Età del Bronzo con gli strumenti in osso, corno e metallo e recipienti in ceramica.
2.Collezione Etrusca
La collezione Etrusca raccoglie ciò che gli scavi effettuati nei dintorni di Bologna hanno riportato alla luce riguardo gli insediamenti di questa popolazione tra il VI-V sec a.C. Il periodo più antico è rappresentato dai 4.000 corredi tombali dati da vasi biconici, strumenti in bronzo e vasellame. Tra essi spiccano gli Askos Benacci, vasi molto rari per contenere olio per lucerne, quelli della Tomba Grande e della Tomba dello sgabello. Anche l’Età del ferro è testimoniata da una tomba principesca corredata da trono, poggiapiedi, tavolini e vasellame.
3.Collezione Gallica
La civiltà gallica, che invase queste terre mettendo fine a quella etrusca, è ben rappresentata dal corredo rinvenuto nelle locali necropoli galliche costituito da armi in ferro e vasellame da banchetto.
4.Lapidari Romani
La statua dell’imperatore Nerone con corazza, pietre miliari della Via Emilia e soprattutto lapidi sepolcrali sono le testimonianze collezionate nel museo della civiltà romana databili tra il I e II sec d.C.
5.Collezione Greca
In questa collezione spicca la testa dell’Atena Lemnia, copia in marmo risalente all’epoca dell’antica Grecia. Da ammirare sono le gemme antiche e moderne di fabbricazione d’orificeria magnogreca e la raccolta di ceramiche greche.
6.Collezione Etrusco-Italica
Questa collezione racchiude i Buccheri, gli specchi etruschi a rilievo con incisioni e le urne etrusche in marmo e terracotta, rinvenuti nell’Italia centrale.
7.Collezione Romana
Avori paleocristiani decorati con motivi sacri e profani, statue, ritratti, strumenti per la casa, vasellame e addirittura documenti delle attività delle botteghe romane distinguono questa collezione databile al V sec d.C.
8.Collezione Egizia
Gli oltre 3.500 oggetti costituiti perlopiù da sarcofagi e stele rendono questa collezione tra le più importanti d’Europa dedicate all’Egitto, dall’antico Regno fino all’epoca Tolemaica.
9.Collezione Numismatica
Ecco una sezione dedicata agli appassionati della numismatica: circa 100.000 tra monete, medaglie, conii, soprattutto delle età romane repubblicane ed imperiali, monete delle Zecche italiane e medaglie papali rendono questa collezione particolarmente significativa.
10.La Gipsoteca
Questa collezione raccoglie le copie di statue in gesso delle più rinomate e celebri sculture sia greche sia romane.
Storia del museo civico archeologico
Il Museo civico archeologico di Bologna fu inaugurato ufficialmente il 25 settembre 1881 in seguito alla fusione di 2 storici musei, l’Universitario del 1714 e il Comunale del 1860.
In esso confluirono, quindi, tutti i reperti dell’Accademia delle Scienze, la collezione delle antichità del pittore Pelagio Palagi e i numerosi ritrovamenti dagli scavi della zona condotti in quel periodo. Dal 2011 rientra nell’Istituzione Bologna Musei, l’organismo che mette a disposizione le sue collezioni per far conoscere la storia dell’area bolognese. Dal 1972, in 50 anni il museo ha ospitato oltre 150 mostre ed esposizioni archeologiche.
Palazzo Galvani
Il quattrocentesco Palazzo Galvani è il luogo che ospita in modo permanente da più di un secolo il Museo civico archeologico di Bologna.
Il palazzo fu costruito nel 1336 e nel 1347 divenne sede dell’Ospedale di Santa Maria della Morte con la sua omonima confraternita. Della struttura originaria ormai ne rimangono solo alcuni pilastri ottagonali del chiostro e alcune parti della loggia, dato che nel corso dei decenni fu soggetto a numerosi interventi di ristrutturazione ed ampliamento.
Tra i più significativi ci furono quelli svolti nel 1565 dall’architetto bolognese Antonio Morandi (il cui nome d’arte era Terribilia) che realizzò l’imponente Portico della Morte e la realizzazione del voltone nel 1861 che collega ancora oggi l’edificio al palazzo adiacente dell’Archiginnasio. Esattamente 20 anni dopo, nel 1881 fu adattato per divenire la sede del Museo civico archeologico, il cui ingresso è nel punto in cui un tempo vi sorgeva la Chiesa di Santa Maria della Morte.
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