Porta San Felice è una delle antiche porte di accesso alla città di Bologna. Ecco cosa bisogna sapere su un luogo storico e dal forte impatto strategico fin dal Trecento.
Pubblicità
La porta in breve
Porta San Felice è nota con il soprannome di Porta della guerra e fa parte delle porte situate nella terza cinta muraria della città di Bologna. La sua posizione ha sempre avuto una grande importanza militare in quanto posta in direzione della città di Modena.
Allo stesso tempo, era molto importante la collocazione esatta nei pressi della strada della via Emilia. Per tale ragione, la porta veniva sfruttata anche per il pagamento dei dazi da parte dei gabellieri.
Oggi la porta è una testimonianza importante del centro storico bolognese e sorge in corrispondenza dell’estremità ovest dello stesso. Sorge all’incrocio con i viali cittadini, nel punto esatto in cui la strada cambia denominazione da via San Felice a via Aurelio Saffi e, attraversandola verso l’esterno delle mura, ci si dirige direttamente verso il quartiere di Borgo Panigale .
La storia della porta
Come detto in precedenza, la sua costruzione ha avuto inizio nel corso del XIII secolo. Importante è la vicenda del 1325, quando l’esercito modenese sconfisse quello bolognese a Zappolino e rubò il secchio di un pozzo attiguo per schernirlo, nell’evento oggi conosciuto con il nome di secchia rapita.
La prima vera ristrutturazione risale al 1506, alla quale seguì tre anni dopo la costruzione di un’ulteriore protezione. Una visita di Napoleone contribuì a un sostanziale restauro nel 1805, a cui seguirono altri interventi nel 1840 e nel 1903.
Oggi Porta San Felice ha ritrovato lo smalto perduto grazie al restauro iniziato nel 2007 e conclusosi due anni dopo.
Pubblicità
Cosa vedere nelle vicinanze di Porta San Felice
Nelle vicinanze di queste antiche vestigia medievalisi trovano alcuni dei luoghi più interessanti a livello culturale. Tra tutti spicca senza dubbio il Museo d’Arte Moderna, meglio noto come MAMbo.